10 ott 2021

Mi svegliai e mi ritrovai in un incubo.
Un incubo mondiale dove per mesi tutti siamo stati costretti a vivere una sorta di “deprivazione sensoriale”, una sorta di arresti domiciliari che ha causato non pochi danni a livello intrapsichico e interpersonale.
Ogni certezza è saltata, ed è stata messa in luce una sorta di “ferita narcisistica” causata dai bombardamenti mediatici e dallo stato di luttuosità che ha colpito ogni network sociale, mettendo in crisi la famiglia, il lavoro, la scuola ed ogni sorta di aggregazione sociale.
Tutto il sociale è stato dislocato sui social dove il rapporto umano si è istituzionalizzato nella digitalizzazione. Così ad esempio in questi mesi vi è stato il gran successo di Tinder, ove l’incontro si è trasformato in una sorta di mercificazione, mentre Instagram diventava la negazione della depressione con l’ostentazione del Falso Sé.
Ognuno ha dovuto fare a pugni con una sorta depressione strisciante, cercando di sopravvivere al lavoro claustrofobico dello smartworking, dovendo in contemporanea gestire la famiglia, o in molti casi tollerare la solitudine.
In questi mesi abbiamo visto bambini che hanno tentato il suicidio: quando mai è successo qualcosa di simile? Il bambino vive nella magia, e con le sue protezioni è ben lontano dl concetto di suicidio.
Adolescenti ormai demotivati in chiave scolastica, si sono presi a pugni non appena si sono sentiti liberi, manifestando la rabbia e lo sconcerto.
Coppie o famiglie si sono smembrate senza un adeguato preavviso: il lockdown ha fatto emergere la conflittualità che era nascosta, determinando anche gravi violenze domestiche.
Con l’avvento dello smartwoking vi è stata una grave confusione della mappatura tra “pubblico” e “privato” , per cui nell’ambiente domestico la Persona si trovava a cucinare, e nello stesso tempo doveva pensare al progetto lavorativo, cercando di sedare in contemporanea le zuffe dei figli.
In chiave psicologica, come riportato dalla letteratura scientifica, vi è stato un aumento di una grave sintomatologia, che per le sue caratteristiche ben si avvicina al Disturbo Post Traumatico da Stress.
In realtà la sintomatologia è molto più complessa, e ha messo in crisi l’immagine del Sé e le aspettative correlate: per cui vi è stato un proliferare di depressione, senso del fallimento, ricerca di nuove vie “tossiche” per sedare l’angoscia, disistima, paura dell’altro ecc.
L’altro virus che saremo chiamati a combattere sarà la perdita del lavoro con l’impoverimento economico della popolazione.
Ora, senza seguire il protocollo dello “psicologismo nazional-popolare” che cerca di trovare le soluzioni con il “manuale delle giovani marmotte”, cerchiamo di capire dove stiamo andando e soprattutto cerchiamo di fare i conti con le nostre risorse psicologiche.
1. Per prima cosa non prendete soluzioni azzardate: in questo periodo la mente è confusa, e nella depressione strisciante non si possono prendere decisioni. L’umore positivo, e soprattutto il dato di realtà, saranno i vostri fari che illumineranno la strada.
2. In famiglia ampliate la comunicazione con il vostro partner e con i vostri figli. Uscite dalle vostre preoccupazioni e fate team con la famiglia. Se il lockdown ha minato le basi del rapporto, cercate di uscire dal “degrado” dell’isolamento e rilanciate il rapporto con nuove esperienze e con un dialogo più profondo.
3. Fate un viaggio dentro voi stessi: cercate di capire cosa è successo, cosa è stato minato. Se le vostre risposte non saranno sufficienti per recuperare il sorriso, sarà necessario farsi aiutare da uno psicoterapeuta.
4. Delimitate lo strapotere dello smartworking: visto che siete a casa, il vostro capo sarà legittimato a chiedervi sempre di più, e il vostro senso di colpa (o del dovere) diventerà il vostro carnefice. Delineate la mappatura tra pubblico e privato: ciò che è privato dovrà mantenere la sua sacralità.
5. Cercate una risposta creativa in chiave professionale: le modalità lavorative cambieranno, e saremo chiamati a nuovi adattamenti. Accanto al vostro lavoro cercate un piano B, che sia creativo e idoneo al clima dei tempi. Vivremo una nuova sperimentazione esistenziale dove tutto sarà smart.
6. Prendete contato col vostro corpo e con la natura: sappiamo benissimo cosa ha prodotto il lockdown a livello fisico. Cominciate a muovervi, cercate di fare sport o iniziate qualsiasi forma di movimento. Nel rispetto del vostro corpo limitate, o eliminate, tutte le cattive abitudini che si sono formate per delimitare il tasso della sofferenza determinato della chiusura forzata. Prendete contatto con la Natura e soprattutto con la luce: la montagna, come il mare, o semplicemente osservando il volo di una rondine, vi daranno gli input necessari per risentire la Vita.
7. Uscite e non raccontatevi bugie: per effetto dei messaggi mediatici, o semplicemente in virt dell’ abitudine alla “comfort zone casalinga”, molti stanno facendo fatica a incontrare l’altro. Ricominciate e rivedere amici, che non vuol dire propagandare gli assembramenti. Cercate il volto dell’altro che non è solo contaminazione. Dobbiamo riprendere a fidarci l’un dell’altro, dove la condivisione sarò un potente farmaco contro il senso della solitudine.
8. Riprendete contatto con la vostra Immagine e Bellezza: soprattutto bisogna riprendere a fidarsi di se stessi, riscoprendo la propria Bellezza. Molti si sentono abbruttiti o degradati, in cui l’Immagine del Sé viene svuotata dalla propria energia. Riprendiamo contatto con questa Immagine e cominciamo a curarla e ad abbellirla.
La fiducia in se stessi è il risultato di un processo evolutivo che dura una Vita intera.

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Longo R., Dors (a cura di); Effetti della pandemia di COVID-19 sulla salute mentale dei bambini e degli adolescentiQuali risorse per agire tempestivamente, efficacemente e in maniera coordinata?
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MINOZZI S., SAULLE R., AMATO L., DAVOLI M., Impatto del distanziamento sociale per covid-19 sul benessere psicologico dei giovani: una revisione sistematica della letteratura , Maggio 2021, Vol. 112, N. , Recenti Prog Med 2021;112(5):360-370 | doi
https://www.recentiprogressi.it/archivio/3608/articoli/35873